Di primo impianto rinascimentale, villa Pandolfi non può che essere considerata un piccolo gioiello storico e artistico nel cuore di Firenze. Nell’800 per il sempre crescente fenomeno di urbanesimo verso la città di Firenze e l’incessante richiesta di nuovi alloggi nobiliari villa Pandolfi vede una radicale ristrutturazione secondo i canoni architettonici della Firenze capitale.
Nel 900 il prof. Pandolfi e la signora Maria Carla ne rilevano la piena proprietà, e nonostante i nuovi interventi non si intacca l’antico nobile impianto. Netta è rimasta la definizione tra la parte nobiliare abitata dai proprietari e la parte destinata alla servitù. Quest’ultima infatti, accedeva alla villa da una porticina laterale che immetteva nell’interrato, sede dell’allora lavanderia, da cui da una angusta scala secondaria si poteva accedere ai vari piani della villa. La servitù non poteva usare la scalinata centrale in pietra forte che tuttora serve i piani nobili della villa.
La signora Pandolfi nell’agosto del 2013 viene a mancare, l’intera proprietà viene donata e trasferita all’Istituto Salesiano per le Missioni e da quest’ultimo accettata, con la condizione che il bene non venisse “usato” ma venduto con tutti gli arredi ed i proventi venissero destinati al completamento delle opere iniziate e non ancora ultimate ad Haiti a seguito del maremoto del 12 gennaio 2010 (che oltre alla totale distruzione dell’abitato ha fatto registrare 212 mila morti accertati).
Le volontà furono esaudite: il 30 e 31 ottobre 2014 la casa d’aste fiorentina Maison Bibelot propone all’incanto gli arredi, i dipinti di Villa Pandolfi e i gioielli trovati in un sacchetto riposto in un cassetto segreto di un antico mobile; l’asta quindi si arricchisce ulteriormente di lotti non previsti e di notevole interesse : una bella spilla-pendente in oro argento diamanti e perle vere non coltivate, orecchini di brillanti taglio vecchio ct 2, demiparure in granati cabochon , microperle e oro a basso titolo composta da bracciale rigido e spilla di gusto floreale, demi parure con spilla e pendenti in oro a basso titolo e micromosaico con vedute romane ; orologio da tasca in oro, Antoine Freres, Besancon in scatola originale.
Il ricavato sarà devoluto all’Istituto Salesiano per le Missioni di Torino, come da disposizioni testamentarie.
La stessa villa, attuale sede dell’Istituto Paritario Calamandrei, nel maggio 2016 dall’Istituto Salesiano per le Missioni di Torino viene rogitata a favore della famiglia Russi. A trattativa conclusa al nuovo acquirente viene richiesto, e, da questi ottenuto, un innalzamento dell’offerta visto il fine benefico dei proventi.
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